martedì 3 ottobre 2017

«Nun si nisciuno». Ucciso per aver offeso il figlio di Paolo Di Lauro: particolare choc sull'assassinio

NAPOLI. Voleva soddisfazione Pasquale Salomone e per farlo non aveva esitato a scomodare nientemeno che Cosimo Di Lauro. 
Il ras dei Licciardi quando si presentò mmiezz all'Arco non immaginava minimamente di poter essere freddato dalla risposta di Cosimino. 
Salomone era lì per chiedere l'autorizzazione a 'fare il morto'. Voleva vendicare l'uccisione di suo genero con l'eliminazione del colpevole: uno uomo dei Di Lauro. Uno degli infiniti uomini all'epoca al servizio di Ciruzzo il Milionario, ma ad ammazzare l'aspirante genero di Salomone, Domenico Fulchignoni , non era stato uno qualunque in quel caldo 28 luglio 2003.
Cosimo Di Lauro non esitò a svelare il nome del killer e lo fece con la sicurezza e la spavalderia che ha contraddistinto la sua storia criminale. "Vuoi ammazzare il killer di tuo genero? - riferì Di Lauro a Salomone - Vai, sta giù al portone. Lo trovi là, ad ammazzare Fulchignoni è stato mio fratello Nunzio. 
A riferirlo è il pentito Gennaro Notturno, che ha inoltre aggiunto che Salomone dovette così mandare giù la pillola e far ritorno a casa. 
Perché fu ammazzato? Stando a quanto riferito da alcuni collaboratori di giustizia a Fulchignoni costò cara una frase rivolta nei confronti di Nunzio Di Lauro. "Nun si nisciuno" - avrebbe urlato Fulchignoni nel corso di un accesa discussione all'indirizzo del figlio di Ciruzzo il Milionario, ancora minorenne all'epoca dei fatti. Un'offesa ricambiata con il sangue e mai vendicata dal papà della futura moglie.

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