giovedì 21 settembre 2017

Napoli, faida di camorra a Scampia: ucciso il figlio del boss Notturno

Agguato la scorsa notte a Napoli, nel quartiere Scampia: ucciso con una decina di colpi di arma da fuoco il 21enne Nicola Notturno, figlio del boss Raffaele Notturno, dell’omonimo gruppo del clan degli Scissionisti. Il giovane, colpito in via Ghisleri, è morto mentre il servizio di emergenza 118 lo stava trasportando all’ospedale ‘San Giovanni’. Indagano gli agenti del commissariato Scampia e della squadra mobile.

Il padre della vittima, Raffaele Notturno (fratello di Vincenzo, capo dell’omonimo clan) era ricercato da gennaio dopo un ordine di carcerazione a 2 anni e 11 mesi di reclusione che gli era stato inflitto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. I carabinieri del comando provinciale di Napoli, il 17 dicembre del 2012, lo individuarono e bloccarono mentre si trovava in un appartamentino del lotto TB di Scampia, protetto da telecamere e cancello blindato.

Raffaele Notturno rra considerato il reggente dell’omonimo clan camorristico, alleato con il gruppo Abete-Abbinante, uno dei cartelli criminali in lotta nella faida per il  controllo delle piazze di spaccio, da tempo in guerra per il controllo delle piazze di spaccio di Napoli con il gruppo Vanella Grassi e quel che resta del clan Di Lauro.

Il giovane ucciso è anche nipote di Gennaro Notturno, detto “’o Sarracino”, che da qualche settimana sta collaborando con i magistrati. Gli inquirenti non escludono che l’omicidio possa anche essere una vendetta trasversale legata alle rivelazioni del pentito.

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lunedì 11 settembre 2017

Napoli, agguato nel centro storico: due morti

Due morti in un agguato compiuto oggi pomeriggio a Napoli, nel quartiere Vicaria, in vico Pergola all’Avvocata. Le vittime sono Edoardo Amoruso e Salvatore Dragonetti.

Paura tra residenti e persone che si trovavano in zona durante la sparatoria. Ad agire, secondo una prima ricostruzione, diversi sicari che hanno esploso numerosi colpi di pistola. Sul posto le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini.

Sia Dragonetti che Amoroso abitavano nel vicolo dove è scattato il raid. I due sono ritenuti appartenenti al clan dei Mazzarella e questo duplice omicidio potrebbe essere riconducibile allo scontro con i clan rivali dei Contini e Licciardi. Non si esclude anche la pista della faida interna.

Dragonetti era imparentato ai fratelli Giuliano, ex boss del Rione Forcella, avendo sposato una nipote. Dragonetti aveva precedenti per lesioni e associazione a delinquere per contrabbando di sigarette. Più pesanti i precedenti di Amoroso, che era sottoposto a un obbligo di soggiorno ai sensi della legge antimafia; aveva anche precedenti per reati legati all’uso delle armi, allo spaccio di droga, evasione e rapina.

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