mercoledì 5 aprile 2017

CAMORRA A SANT'ANTIMO. «Così iniziò la faida tra i Verde ed i Ranucci», le rivelazioni del pentito sul duplice omicidio

SANT'ANTIMO. E' Vincenzo Marrazzo la gola profonda che ha svelato tutti i retroscena dei due omicidi di Casandrino e Villa Literno che ha visto ieri alla sbarra due come killer due persone. A cadere sotto i colpi della faida di camorra furono Diana Tintore, una delle prime donne uccise dalla camorra il 19 ottobre del 1996 a Casandrino, e Gabriele Spenuso, capozona a Grumo Nevano per conto del clan Verde di Sant’Antimo, ucciso la sera del 30 giugno del 2006, a bordo della sua auto nei pressi di Villa Literno, mentre tornava in carcere a Santa Maria Capua Vetere perché era in regime di semilibertà. Per questi due omicidi sono stati arrestati ier Antonio Attanasio, 51 anni, che all’epoca era ritenuto un elemento di spicco del clan Verde, che secondo il racconto del boss pentito Vincenzo Marrazzo era alla guida dell’auto che lo accompagnò ad uccidere la donna. Diana Tintore, faceva la fruttivendola ma era legata a doppio lo al clan Ranucci. La donna - come riporta Cronache della Campania - fu ammazzata la sera del 19 ottobre 1996 a Casandrino mentre camminava nella centralissima via Roma. Il commando di killer era composto dal capoclan Vincenzo Marrazzo, suo fratello Antonio (entrambi collaboratori di giustizia), Sossio Giordano (poi deceduto) e Antonio Attanasio. La donna morì sul colpo, raggiunta da otto proiettili calibro nove. I quattro lasciarono l’auto in uno spiazzo di campagna e appiccarono le fiamme. 
Mentre per l’esecuzione di Gabriele Spenuso le manette sono scattate per Domenico Gervasio, 68 anni, di Grumo Nevano, detto “Mimì e Carditello”,. L’omicidio di Gabriele Spenuso fu deciso dal clan Aversano, perché la vittima uomo di fiducia dei Verde. Era il 16 febbraio 2006 a cadere sotto il piombo del clan nemico a Villa Literno fu invece Gabriele Spenuso, 52 anni, di Grumo Nevano, pluripregiudicato da tempo domiciliato a Castel Volturno. Quando fu ucciso, Spenuso era detenuto in regime di semilibertà: stava scontando una lunga pena detentiva per un omicidio commesso anni prima, quando era ancora a Grumo Nevano.

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