SANT'ANTIMO. Le dichiarazioni del pentito Ferdinando Puca, figlio dell’ex boss della camorra locale Giuseppe Puca (ucciso nel marzo 1994 da elementi del clan dei Casalesi, insieme a Domenico Guerra, nonché cugino di Pasquale Puca,ritenuto l’attuale capo della potente organizzazione camorristica), sono alla base dell'operazione eseguita due giorni fa che ha portato alla sbarra i vertici del clan Puca. I fatti raccontati del collaboratore di giustizia sono servizi per ricostruire omicidi ed estorsioni, tra cui quello di Francesco Verde alias ’o negus), nel quale è anch'egli coinvolto ed ha già subito una condanna dinanzi alla Corte d’As-sise di Napoli e per una tentata estorsione aggravata dall’articolo 7.
«Dopo circa un mese dall’omicidio Pezzella –racconta Ferdinando Puca nel corso dell’interrogatorio del 16 febbraio 2016 – approfittando di questa mia vicinanza alla famiglia Marrazzo, avendo io partecipato involontariamente all’omicidio Pezzella, Pasquale Puca decise di fare una riunione a casa sua con Antonio Marrazzo, mandandolo a chiamare per il tramite di Antimuccio ’o Maulone, che era imparentato con Rosa Petrosino. In questa riunione si stabili un’alleanza tra il clan Marrazzo ed il clan Puca e che a quel momento in poi la mensilità a me dovuta l’avrebbe corrisposta Pasquale Puca. Ve-ne stabilito anche l’omicidio di Biagio D’Agostino, Antonio Paciolla e Francesco Verde che però all’epoca era ancora detenuto, ma che sarebbe uscito a momenti».
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