sabato 27 settembre 2014

Giugliano. Al via lo StreetMob. Ieri la manifestazione contro i roghi tossici organizzata da 'La Terra dei Fuochi'

Giugliano. La manifestazione di ieriGIUGLIANO. Si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri, a Giugliano, la prima giornata dello “StreetMob”, evento teso ad aggregare persone sensibili alle tematiche sociali dell’integrazione e della solidarietà.

L'iniziativa organizzata da un pool di associazioni sotto raggruppate sotto il nome di “Terra dei Gigli”, sotto la guida dell’ACSD Liberal, presieduta da Domenico Ciccarelli, ha visto all'opera nella prima giornata di eventi, il flash mob dell'associazione “La terra dei fuochi” di Angelo Ferrillo che si è svolta con la partecipazione dei bambini del Primo Circolo Didattico, in Piazza Gramsci a Giugliano. L'evento era teso a richiamare l'attenzione contro il fenomeno dei roghi tossici che avvelena la Terra dei Fuochi, che ormai da anni, mina la salute di migliaia di cittadini del nostro territorio. Massiccia la partecipazione dei ragazzi che hanno realizzato uno striscione, su di un lenzuolo bianco, lungo alcune decine di metri, con la scritta “Stop ai roghi tossici”, poi armati di vernice, hanno impresso il palmo della mano, colorato di rosso, su un altro grande lenzuolo bianco. Il palmo colorato di rosso è il simbolo del Flash Mob organizzato da Angelo Ferrillo, nell'ambito dello 'StreetMob' giuglianese.

La tre giorni continua fino a domenica sera e, grazie agli eventi in programma, intende avviare una mobilitazione sociale attraverso il coinvolgimento attivo di tutte le fasce della popolazione. È rivolto a tutte le famiglie e ai bambini, ai disoccupati e occupati, giovani e anziani, per fare in modo da riportare il centro delle attività sociali della nostra comunità nella piazza principale di Giugliano. Il fenomeno “street”, diffuso sempre più nell'immaginario collettivo, riguarda attività che vanno dalla musica all’arte figurativa, dal teatro al cibo, dall’artigianato all’intrattenimento.

di Sabrina Della Corte
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Napoli, la protesta. «Corpi imbrattati dalla pittura, come i monumenti della città»

di Oscar De Simone

Corpi imbrattati come i monumenti più importanti della città per sensibilizzare i cittadini in vista della giornata del cleaning day - organizzata dall'associazione antigraffiti - prevista per domenica prossima.


Questo lo scopo dell'iniziativa promossa dal consigliere della II municipalità Pino De Stasio, in collaborazione con l'associazione "diversamente uguali", che ha deciso prestare il suo corpo agli spray dei writer.

"Abbiamo scelto di mettere in atto la nostra provocazione davanti una delle fontane più vandalizzate della città - commenta De Stasio - quello di Monteoliveto infatti, è un monumento divenuto tela per vandali e non per i veri artisti che non sporcherebbero mai i simboli del nostro patrimonio artistico".
Cittadini in strada contro il degrado urbano insomma, per una giornata che intende "rivalorizzare" i monumenti della città e rivalutare gli artisti di strada.
"La nostra azione mira oltre che a condannare il vandalismo, a ridare slancio alla figura del writer".
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giovedì 25 settembre 2014

“Che cos’è la cazzimma?”: ce lo spiega l’Accademia della Crusca

“Come te lo spiego in italiano?”. Quante volte ci siamo trovati a pronunciare una frase del genere dopo un termine dialettale particolarmente ostico. E non per ignoranza lessicale, ma proprio perché il dialetto nasconde terminologie spesso intraducibili nella lingua standard nazionale. Una di queste locuzioni è sicuramente la “cazzimma” di napoletana derivazione, “espressione napoletana diffusa soprattutto nel lessico giovanile campano”, scrive l’Accademia della Crusca.

Ed è la prestigiosa istituzione linguistica e filologica Cinquecentesca a fornirci alcune delucidazioni sulla “traduzione” di questa parola e sul suo significato.

UN INDIVIDUO CHE SA CAVARSELA – Rispondendo alla domanda di un lettore romano, l’Accademia traduce “cazzimma” con “furbizia opportunistica. Colui che ‘tiene la cazzimma’ è propriamente un individuo furbo, scaltro, sicuro di sé, è il dritto che sa cavarsela, anche se ciò comporta scavalcare gli altri”. Nel suo excursus, l’Accademia cita anche il celebre verso di una canzone di Pino Daniele, “A me me piace ‘o blues”: “Tengo ‘a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”. E lo stesso cantautore napoletano spiega come la cazzimma sia “la furbizia accentuata, pratica costante di attingere acqua al proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti”. Come si vede un unico termine di appena otto lettere nasconde un mondo intraducibile in una sola parola italiana.

L’ORIGINE – Circa l’etimologia del termine, l’Accademia scrive che, secondo Renato De Falco, sarebbe nato nel linguaggio studentesco e adolescenziale intorno agli anni ’50, che se “le accezioni di cazzimma fin qui segnalate sono senz’altro della seconda metà del Novecento”, da quando cioè Pino Daniele scrive, negli anni ’80, la canzone citata poco fa. “È probabile – continuano i filologi della Crusca – che la parola esistesse già prima nel dialetto partenopeo, seppur con un altro significato. Il lessico giovanile napoletano, infatti, è spesso ripreso dal dialetto, anche se le voci dialettali nel passaggio al gergo conoscono notevoli mutamenti semantici. Tra i giovani campani sono molto diffuse, ad esempio, parole come pariare 'divertirsi' o chiattillo 'figlio di papà', che, tuttavia, in queste accezioni sono neologismi novecenteschi, poiché i significati dialettali originari di pariare e chiattillo sono rispettivamente quello di 'digerire' e di 'piattola, parassita'.

Marco Grimaldi http://www.campaniasuweb.it/

mercoledì 24 settembre 2014

Pizza napoletana bene dell’Umanità: il leghista Maroni tra gli oltre 20.000 firmatari della petizione

Claudio Bisio, Pecoraro Scanio, Renato Pozzetto e Sergio MiccùC’è anche il governatore leghista della Lombardia Roberto Maroni tra gli oltre 20mila firmatari della petizione promossa dall’ex ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio per candidare “L’arte della pizza napoletana” come bene immateriale dell’umanità nella lista Unesco. Lo ha detto lo stesso promotore dell’iniziativa, che è oggi presidente della fondazione Univerde, in occasione della presentazione ai Musei Capitolini di Roma della storica guida di Slow Food “Osterie d’Italia – Il sussidiario del mangiar bene all’italiana”.

LA PETIZIONE - CLICCA QUI PER MONITORARLA

LE ADESIONI – L’idea,     presentata all’ultimo Napoli Pizza Villagesarà rilanciata il 29 settembre nei locali di Zì Teresa, insegna della tradizione gastronomica partenopea, anch’essa firmataria della petizione. Tra le adesioni sulla piattaforma Change.org ci sono anche Slow Food nazionale, il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, Coldiretti, Federculture, lo chef Alfonso Iaccarino, l’associazione nazionale Pizzaioli, il campione della “napoletana” Gino Sorbillo, l’attore Claudio Bisio e, appunto, il presidente della Regione Lombardia Maroni. 

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lunedì 22 settembre 2014

Camorra, arrestato a Scampia il latitante Della Corte

 Napoli. Gli agenti del commissariato di Scampia hanno arrestato, all'isolato 7 del rione Ises, zona del quartiere a nord di Napoli, il latitante Antonio Della Corte, 33 anni.

Ritenuto appartenente al clan Marino, era latitante dal luglio 2013 ed è considerato tra i killer di uno dei gruppi di fuoco che hanno partecipato al duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, l'agguato che il 28 ottobre 2004 dette il via alla prima faida di Scampia, quella che segnò la rottura tra il gruppo di Cesare Amato e Raffaele Pagano e il clan di Paolo Di Lauro.

Fedelissimo del boss Gennaro Marino, detto "MacKay", gli investigatori riferiscono che Della Corte, da spacciatore ha fatto il "salto di qualità" a sicario, rimanendo anche nella seconda faida, quella avviata nel 2012, al fianco del suo boss. Ma era ricercato proprio per quell'agguato dal luglio 2013, e gli uomini del commissariato di Scampia, diretti da Cristiano Tatarelli, lo hanno bloccato e arrestato.

Della Corte era da solo in un appartamento del rione Inses, in via Monterosa, cuore di Scampia. L'abitazione era videosorvegliata e il latitante ha potuto rendersi conto, grazie alle telecamere, che era scattato il blitz di polizia e ha tentato di fuggire inutilmente da una finestra. Era disarmato il pluripregiudicato, e non ha opposto resistenza.

E' stato rintracciato attraverso un'indagine con metodi tradizionali. Indagine che prosegue, perché l'appartamento in cui si era rifugiato il latitante è intestato a un professionista incensurato e insospettabile. Resta da capire, quindi, se questi fosse al corrente dell'identità dell'inquilino o se il covo sia stato preso in affitto da una terza persona.

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lunedì 15 settembre 2014

Sant'Antimo. Scippata e trascinata con l'auto: grave giovane studentessa

SANT'ANTIMO. Resiste allo scippo e viene trascinata per decine di metri da due balordi in auto. 
Sant'Antimo. Una foto di Francesca Di Donato la giovane rapinata ad Aversa

Questa la macabra serata vissuta da Francesca Di Donato, giovane studentessa 23enne di Sant'Antimo, mentre era in giro per locali ad Aversa con una sua amica. La ragazza è ora ricoverata con la milza spappolata e con gravi danni ad un rene presso l'ospedale Moscati della città normanna. La studentessa stava trascorrendo qualche ora di relax, dopo aver terminato il suo turno di lavoro come barista, impiego che le consente di mantenersi agli studi universitari, insieme ad una sua collega. Alle 3 di notte tra sabato e domenica però, mentre percorre via Seggio, viene puntata da due malviventi in auto che provano a strapparle la borsa e vista la reazione della giovane donna, che forse cerca di reagire o semplicemente resta impigliata nella tracolla, non hanno alcuna pietà a trascinarla per metri e metri lungo la strada. Francesca viene poi soccorsa dalla sua amica, che prontamente chiama un'ambulanza per consentirne il trasporto al più vicino pronto soccorso. Viene poi ricoverata al Moscati, come detto con le due lesioni alla milza e al rene, dove è stata posta sotto osservazione. I medici della struttura, pur ritenendo gravi le condizioni della giovane, escludono che sia in pericolo di vita. Ora tocca agli inquirenti fare luce su questo ennesimo ed increscioso episodio, avvenuto nelle ore della movida notturna. Fondamentale dovrebbe essere la testimonianza dell'amica di Francesca Di Donato e delle telecamere di sicurezza di alcuni esercizi commerciali della zona, per risalire ai due delinquenti che hanno scippato la studentessa.
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domenica 14 settembre 2014

Camorra e rifiuti, preso alla stazione di Salerno latitante dei Casalesi: aveva rapporti con la P2

Per gli inquirenti era il braccio imprenditoriale dei Casalesi nella speculazione nel settore dei rifiuti, colui che venne coinvolto anche in una indagine sulla P2 con Licio Gelli negli anni Novanta. Ieri, i carabinieri del reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta lo hanno arrestato a Salerno: si tratta di Gaetano Cerci, 49 anni, ritenuto affiliato alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi al quale, secondo la magistratura, ha fornito la sua collaborazione nell'illecita attività di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti. Cerci, irreperibile dallo scorso inizio agosto, dopo essere stato scarcerato dal Tribunale del Riesame, è stato individuato dai carabinieri la scorsa notte nella stazione ferroviaria di Salerno: è stato bloccato a bordo di un treno proveniente da nord Italia. Il 24 luglio scorso, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha emesso nei suoi confronti un'ordinanza per il reato di estorsione in concorso con altre tre persone, Mirco Feola, Adamo Filippella e Francesco Fiorelli.

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sabato 13 settembre 2014

Sant'Antimo. Quarantene aggredisce e manda all'ospedale tre agenti della polizia municipale

SANT'ANTIMO. Il quarantenne Giuseppe Trombetti è stato arrestato dagli agenti della polizia locale di Sant'Antimo per aggressione, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. L'uomo, convocato in caserma perchè segnalato come abituale sversatore di rifuti in maniera illecita, ha inveito contro gli agenti per poi aggredirli con calci e pugni. Trombetti ha poi cercato di dileguarsi, ma è stato bloccato dall'accorrere di altri colleghi che sono riusciti a fermare l'uomo. Nella colluttazione sono rimasti feriti 3 uomini della polizia municipale e si sono registrati danni ai computer e alle suppellettili dell'ufficio in cui si è verificato il fatto. L'arrestato è stato poi condotto davanti al magistrato di turno della procura di Napoli Nord, per essere giudicato con rito direttissimo, che l'ha condannato a sei mesi di reclusione sospendendo però la pena. Gli agenti sono stati poi medicati al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio e dimessi con una prognosi di 5 giorni.
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Napoli, nuovo omicidio di camorra: fratello di un boss ucciso in pieno centro

di Giuseppe Crimaldi
Camorra scatenata a Napoli. Poco dopo la mezzanotte di ieri un uomo è stato ucciso in pieno centro. Si tratta del pregiudicato Carmine Lepre, di 57 anni. L'uomo è stato freddato dai sicari tra via Salvator Rosa e via Correra, nella zona del "Cavone".

Il fatto si è verificato poco dopo la mezzanotte tra via Salvator Rosa e via Francesco Saverio Correra. Qui sono entrati in azione i killer, cogliendo di sorpresa Lepre e crivellandolo di colpi. Sul posto sono intervenute le Volanti della Questura e la Scientifica.

Carmine Lepre, pregiudicato noto negli ambienti malavitosi col soprannome «Polpettone», è il fratello di Ciro Lepre - detto «'o sceriffo», boss del Cavone, zona del centro storico compresa tra il corso Vittorio Emanuele e piazza Dante. Un'area che negli ultimi tempi sta facendo registrare inquietanti fibrillazioni criminali e che rischia di aprire l'ennesimo fronte caldo delle faide camorristiche.

Al Cavone si sono registrati nelle scorse settimane anche diversi raid armati messi a segno da una banda di giovani che - stando alle informative delle forze dell'ordine - tentano la scalata per conquistare il controllo dei traffici illeciti, a cominciare - ovviamente - da quello delle piazze dello spaccio di droga.

Ciro Lepre, oggi detenuto, è considerato un boss di camorra che del Cavone ha sempre fatto la propria enclave. Due anni fa venne fermato con l'accusa di estorsione nei confronti di un imprenditore di nazionalità srilankese, regolare, da anni residente a Napoli e titolare di alcune attività commerciali situate nel Rione Sanità e nel quartiere Avvocata. Aveva preteso - isieme con altre due persone che lo accompagnavano - la tangente di Pasqua: in quell'occasione la polizia che eseguiì i tre fermi scoprì anche che lo srilankese era doppiamente taglieggiato dal clan Lepre per i suoi negozi situati nei due quartieri.
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