giovedì 5 giugno 2014

Operazione contro affiliati al Clan D'Alterio - Pianese: 26 persone indagate. 19 in carcere

QUALIANO. Sono 26 gli indagati, di cui 19 finiti in manette (alcuni dei quali già in carcere), le persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri, scattata questa mattina all’alba, contro affiliati del clan D’Alterio - Pianese, legati in particolare alla costola di Paride De Rosa, fedelissimo del defunto boss Nicola Pianese, ucciso la sera del 14 settembre del 2006, in un agguato in Via S. Nullo a Giugliano, da suoi stessi affiliati. La morte del boss, provocò la scissione del clan. Da una parte il suo fedelissomo Paride De Rosa e dall'altra la moglie del boss Raffaella D'Alterio, considerata la mandante del delitto di 'o mussuto. Ne scaturì una guerra senza esclusioni di colpi, con vittime e arresti a raffica. Con le operazioni degli ultimi anni da parte delle forze dell'ordine, il clan è stato praticamente decimato. Elementi di spicco, finiti in manette, sono diventati collaboratori di giustizia e l'operazione di questa mattina, nasce anche dalle loro dichiarazioni. Per gli inquirenti il capo dell'organizzazione è Salvatore Di Palma, già detenuto nel carcere di Poggioreale. Tra arrestati e indagati troviamo: 

Arrestati
Amideo Vincenza, nata a Napoli il 14.03.1983;
Barretta Salvatore, nato a Mugnano di Napoli il 11.04.1977, alias “Totore e Cannetiello – Mandingo”attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere;
Cerqua Natale, nato a Napoli il 27.05.1977, alias “ Nando”, attualmente detenuto presso la
D’Agostino Gianluca nato a Napoli il 20.04.1989 , attualmente detenuto presso il Centro 6. penitenziario di Napoli Secondigliano;
D’Alterio Carlo, nato a Napoli il 06.12.1989 alias “Capigliott”;
Cubeddo Stefania, nata a Gragnano (NA) il 04.09.1974;
Daniele Raffaele, alias Barabba, nato a Napoli il 19.03.1983;
David Barbara, nata a Napoli il 14.01.1980 ;
Di Palma Salvatore, nato a Marano di Napoli il 14.11.1968, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale ;
Iacolare Vincenzo nato a Napoli il 03.09.1972;
Mancini Luigi, nato a Villaricca il 20.08.1967 alias “Cioccolata”;
Maresca Pasquale, nato a Napoli il 10.05.1990 alias “ Linuccio” alias “ O Luong – ragazzo”;
Martino Vincenzo, nato a Mugnano di Napoli il 15.10.1965;
Mascolo Giuseppe, nato a Napoli il 17.08.1973, alias “Peppe o Tappezzier”;
Menna Giancarlo nato a Napoli il 18.01.1968, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di napoli Poggioreale;
Peperusso Maximiliano, nato a Napoli il 14.05.1974
Russo Pasquale, nato a Napoli il 19.07.1974, alias “ Pasqual e Cucchiteillo” , attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale;
Sigillo Salvatore, nato a Napoli il 25.11.1974 alias “Totore dei telefonini”, attualmente detenuto presso Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ;
Strano Alessandro, nato a Napoli il 26.06.1983

Indagati (a piede libero)
Bove Giuseppe, nato a Mugnano di Napoli il 11.06.1987 ;
Di Marino Salvatore, nato a Caserta il 24.12.1966, attualmente detenuto presso la casa Circondariale di Lanciano;
Lamberti Giovanni, nato a Napoli il 02.01.1973;
Lisenni Antonio, nato a Napoli il 17.01.1980, alias “ culacchione” ;
Maresca Emanuele, nato a Napoli il 17.08.1993 ;
Quaranta Giuliano, nato a Giugliano in Campania il 14.03.1960, alias “CAP E ZOGN”, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere;
Scognamiglio Anna, nata a Napoli il 28.09.1990;

L'operazione. Questa mattina i carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania, diretti dal capitano Francesco Piroddi, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 19 indagati, di cui sette detenuti in carcere ed uno agli arresti domiciliari, appartenenti al clan De Rosa, operante nel territorio di Qualiano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione camorristica, cessione di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi, estorsione e illecita concorrenza con violenza e minaccia. Le indagini, che si sono alimentate anche delle dichiarazioni di alcune vittime delle estorsioni, hanno consentito di definire compiutamente all'interno del sodalizio camorristico i ruoli di ciascuno degli indagati, tra i quali figurano 3 donne, attive sia nella diretta gestione delle attività illecite, sia nel veicolare informazioni ai propri congiunti detenuti; di documentare l'attività estorsiva posta in essere dal gruppo criminale in danno di tre noleggiatori di videopoker, costretti a installare le apparecchiature di una determinata società e a versare la metà dei relativi introiti nelle casse del clan e di alcuni titolari di attività commerciali, ai quali era imposto l'acquisto di gadget natalizi. Sono stati tratti in arresto, nel corso delle investigazioni, due degli indagati, ai quali sono stati sequestrati oltre cinquanta dosi di hashish e cocaina. «Si tratta di un ulteriore significativo momento dell'azione di contrasto che questo Ufficio ha svolto negli ultimi anni nei confronti delle cosche camorristiche operanti a Qualiano - scrive nell'ordinanza Filippo Beatrice, procuratore aggiunto della Repubblica -, territorio ove per lungo tempo vi sono stati scontri sanguinosi tra gruppi rivali per la conquista dell'egemonia malavitosa». Tale azione, anche per effetto di importanti scelte di collaborazione con la giustizia, ha consentito in particolare di disarticolare il clan De Rosa, attivissimo nel settore delle estorsioni ai commercianti ed agli imprenditori locali.
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