lunedì 4 luglio 2011

Scorte, niente soldi per gli straordinari: Pm a casa per le 18 o con mezzi propri

NAPOLI - Da ieri i magistrati di Napoli sottoposti a tutela (il procuratore, gli aggiunti e i sostituti della Dda) sono costretti a lasciare l'ufficio entro le 18 o a tornare a casa con mezzi propri, con tutti i rischi per la sicurezza che questo comporta. Il ministero della Giustizia, infatti, non riesce più a garantire agli autisti il pagamento dello straordinario: problema simile a quello dei cancellieri, che già da mesi terminano il loro lavoro alle 15. In queste condizioni, le difficoltà per i pm anticamorra sono enormemente aumentate.

Da ieri, dunque, molti uffici della Procura dalle 18 sono vuoti. I magistrati che avevano necessità di trattenersi in ufficio per motivi di lavoro hanno fatto rientro a casa in taxi o addirittura con i mezzi pubblici, dal momento che alcuni di loro abitano in provincia e il costo del taxi sarebbe troppo oneroso. «Dite a Peppe Setola e a Michele Zagaria - è lo sfogo di un pm del pool che indaga sul clan dei casalesi - che, se mi cercano, possono trovarmi alla stazione della Circumvesuviana dalle 7 di sera. Non molto sicura per noi, ma almeno qualcosa che ancora funziona».

Ma la penuria di fondi per la giustizia si fa sentire anche su altri versanti: i magistrati sono costretti a portarsi da casa persino il materiale di cancelleria. Il procuratore, Giovandomenico Lepore, è sconfortato: «Dopo numerose sollecitazioni, dal ministero è arrivato un fax in cui è scritto che alla firma del ministro Tremonti c'è un provvedimento che dovrebbe consentire il pagamento degli straordinari. Non si sa se e quando Tremonti lo firmerà. Ho girato il fax al dirigente generale e agli autisti, nella speranza di convincerli a tornare al lavoro: più di questo non posso fare. Il problema riguarda anche me: ieri, per tornare a casa, ho dovuto farmi prestare un'auto dai carabinieri. Per una volta si può fare, ma non può essere questa la soluzione. Anche i carabinieri di auto ne hanno poche».

Giornalismo anti-camorra:tra i premiati Leandro Del Gaudio del Mattino

NAPOLI - Hanno la schiena dritta e la voglia di non arrendersi. La loro è una lotta intestina contro lo strapotere della criminalità organizzata, il cancro dell’era moderna sfiancato a colpi di inchiostro dagli eredi di Giancarlo Siani.

Sono i giornalisti anti-camorra, premiati ieri in occasione della seconda edizione del riconoscimento istituzionale intitolato, quest’anno, alla memoria di Roberto Morrione, giornalista esempio di impegno umano e civile. Il premio, organizzato dall’associazione Modavi-Federazione Provinciale di Napoli Onlus, in collaborazione con Libera, Fondazione Polis e Ordine dei Giornalisti della Campania, è stato consegnato a 16 giornalisti che si sono distinti nella lotta all’illegalità e alla criminalità organizzata.

L’incontro, moderato dal caporedattore centrale del Mattino Antonello Velardi, si è svolto nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza della Federico II, coinvolgendo i familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata, che hanno consegnato le targhe al gruppo di giornalisti presenti. Da gennaio 2009 a marzo 2010 sono stati accertati 53 episodi di minacce a giornalisti italiani, con una stima di giornalisti coinvolti in episodi di intimidazione che arriva a 400 unità.

«Questi giornalisti formano le coscienze e forniscono alternative attraverso racconti e informazioni che sono rivoluzioni culturali»: queste le parole del sindaco Luigi De Magistris, presente in aula insieme al prefetto e al questore di Napoli, Andrea De Martino e Luigi Merolla, al sostituto procuratore Dda, Giuseppe Lucantonio, al presidente della commissione regionale Anticamorra, Gianfranco Valiante, al vicepresidente della provincia di Napoli, Gennaro Ferrara, al preside della facoltà di Giurisprudenza, Lucio De Giovanni, ai docenti Francesco Barbagallo e Sergio Moccia, al presidente di Moldavi, Alessandro Sansoni, al referente di Libera Campania Geppino Fiorenza, al segretario generale di Polis, Enrico Tedesco.

«L’ordine ha il compito di tutelare i giornalisti e l’opinione pubblica - ha concluso Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti campano - per questo lanciamo anche oggi un appello alle forze dell’ordine a livello regionale a tutelare maggiormente la categoria».

Questi i nomi dei giornalisti premiati: Leandro Del Gaudio (Il Mattino), Dario Del Porto (La Repubblica), Fabio Postiglione (Roma), Vincenzo Lamberti (Metropolis), Massimo Ravel (Tg Regione Campania), Pierpaolo Petino (Videocomunicazioni), Rossana Russo (Canale 9), Vincenzo Perna (Canale 8), Nello Mazzone (Napoli Canale 21), Livio Varriale (Julie Italia), Matilde Andolfo (Teleluna), Angelo Pompameo (Italiamia), Rosario Naddeo (Tele A), Francesca Scognamiglio (Napoli Tv), Fabiola Conson (Televomero), Saverio Russo (Telecapri).

Melina Chiapparino