sabato 28 marzo 2009

Un finanziere si punta la pistola alla tempia e si spara

Si punta la pistola di ordinanza alla tempia, un solo colpo, muore all’istante. Il corpo del finanziere Francesco Cerza è stato ritrovato all’interno del gabbiotto della Porta Carraia dove prestava servizio di vigilanza, ormai senza vita. L’altro giorno, poco dopo le ore 19, il cinquantenne montava di turno in servizio di vigilanza all’interno del gabbiotto posto all'ingresso della caserma del comando Colascione di San Giovanni a Teduccio. Porta Carraia, quando si è puntato la pistola alla testa ed in solo colpo si è tolto la vita. La camera era insonorizzata, dunque nessuno ha udito lo sparo. Ma il sottoufficiale di ispezione ha visto dall’esterno il corpo del militare riverso sul tavolo. Dopo aver ipotizzato ad un malore dell’uomo si è precipitato al gabbiotto. Una volta entrato si è reso conto della gravità dell’accaduto. la scena deve essere stata a dir poco straziante. Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri di Napoli, i quali hanno dato il via alle indagini.
Il motivo di un gesto così estremo è ancora sconosciuto, ma sicuramente non è da associare alla sua carriera militare, considerato da tutti i suoi colleghi una persona amabile, stimabile, sempre sopra le righe. Un avvenimento quello dell’altra sera che ha destato scalpore, non solo all’interno della caserma dove per tanti anni ha prestato servizio, ma anche tra i cittadini di Cardito, luogo dove viveva con sua moglie e i due sue figli. Le persone lo raccontano come un uomo abbastanza noto nel paese. Reputato dalla maggior parte della cittadinanza come una persona buona e sempre disponibile, ha sempre condotto la vita in piena armonia riservando la massima attenzione alla propria famiglia. Anche nel lavoro, è stato un uomo lodevole, lavorando egregiamente per il miglioramento della città e degli stessi abitanti. Si è sempre mobilitato per aiutare la propria famiglia, i suoi dipendenti, ma anche gli estranei. Queste, parole, che ancor di più, ci allontano da una ‘chiave di lettura’ sulla vera causa di questo spaventoso atto. Un gesto folle che dovrebbe partire dalla mente di una persona squilibrata, instabile, con problemi psicologici di un certo livello. Ma a quanto sembra nulla di tutto ciò è da collegare alla persona di Francesco Cerza. Il paese è ancora incredulo davanti a questa vicenda a dir poco inverosimile. In città non si fa altro che parlare di questo. Alla famiglia Cenza tanti messaggi di solidarietà da parte della cittadinanza :"Siamo certi che si sia trattato di un gesto estremo e che l’autore se ne sia già pentito. La vita è un dono sacro, non va cancellata così, soprattutto quando si hanno dei figli di piccola età". Nell’ultimo periodo non è il solo caso di tentato suicidio. Basta spostarsi a pochi chilometri, a Caivano dove poco tempo fa un uomo di settantanni, ex maresciallo dei Carabinieri, ha tentato anch’egli il suicidio con un colpo di pistola. Lo stesso non è morto sul colpo, ma qualche giorno dopo all’interno della sala rianimazione dell’ospedale Don Bosco di Napoli. Da non dimenticare inoltre la vicenda accaduta a Casoria, in cui una donna di 40 anni, per cause depressive, ha deciso di togliersi la vita. Riuscendoci. Si è lanciata secondo piano dell’edificio della casa di cura dove era ricoverata già da qualche mese, muorendo sul colpo.

http://www.napolinord.info/index.php?option=com_content&task=view&id=2480&Itemid=2

Giugliano: le case abusive restano al buio

GIUGLIANO. Case abusive senza luce su ordine dei magistrati: scatta l'appello delle famiglie di via Rannola. Vivono da due giorni senza energia elettrica, dieci delle quaranta famiglie destinatarie delle ordinanze di sgombero per gli immobili realizzati senza licenza tra Varcaturo e Lago Patria, sul litorale di Giugliano, e finiti a luglio scorso nel mirino della Procura per l'inchiesta «mattone selvaggio». A maggio 2008, furono arrestate trentanove persone, tra vigili urbani, dipendenti comunali e imprenditori. E ora si avvicina il momento delle demolizioni, concordate al tavolo della task force messa al lavoro in Prefettura su iniziativa della magistratura. Per opporsi, le famiglie hanno costituito un comitato antiabbattimento. Le ruspe sono comunque arrivate prima di Natale per i primi quattro degli 800 immobili per cui sono già esecutive da un pezzo le ordinanze di demolizione. Ieri le famiglie hanno consegnato una lettera appello al presidente del Consiglio comunale, Luigi Guarino, e al sindaco Giovanni Pianese con la quale ribadiscono la loro posizione di «vittime di un sistema di corruzione» e chiedono sostegno all'amministrazione comunale. «Tra le famiglie alle quali è stata tagliata la luce, c'è anche una che ha una bimba disabile e soffre in maniera particolare senza corrente elettrica - dice Gennaro Di Girolamo, portavoce del comitato antiabbattimento - Non è possibile che si proroghi la data di sgombero, ma si lascino al buio le famiglie che, potendoselo permettere, si trasferirebbero altrove». Intanto, gli sgomberi in via Rannola sono stati rinviati per trenta casi al 31 marzo e per dieci, al 10 aprile. La tensione sale comunque alle stelle. Da un lato, il tavolo della task force in Prefettura, con Regione, Comune ed Esercito, resta permanentemente convocato e non arrivano cenni per fermare le ruspe; dall'altro le famiglie tentano tutte le carte per fermarle: petizione popolare, cortei e lettere appello. Nelle scorse settimane hanno anche scritto al premier Berlusconi. «Gli abbiamo chiesto di intervenire sul caso degli abusi a Giugliano. La questione è troppo complessa perché il governo resti a guardare, ma non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta», dicono a Giugliano. In città, intanto, la società civile si spacca: sono tremila le persone che ritengono ingiusti i provvedimenti dei magistrati nonostante la grossa consistenza di vani abusivi, che sono oltre trentamila, e i continui sequestri, a opera di carabinieri e vigili urbani, ai danni di grossi imprenditori.
TONIA LIMATOLA Il Mattino il 24/03/09

Saviano, boom di ascolti su Rai3

ROMA (26 marzo) - Roberto Saviano torna in tv, fa un monologo senza pause sullo stato della camorra, le connivenze, racconta la sua vita blindata da Gomorra in poi, la camorra che uccide con silenzio e diffamazione, e anche per davvero come don Diana, ed è boom di ascolti su Raitre nello Speciale Che tempo che fa di Fabio Fazio, con 4.561.000 oltre il 19%,un pubblico di laureati presso cui ha fatto il 35%, picchi di 5.700.000 spettatori e il 27%. Una platea attenta, affamata di approfondimenti, la stessa che il martedì regala 4 milioni di spettatori a Ballarò mentre i talent show X Factor e Amici si contendono il pubblico più spensierato e il giovedì in altrettanti 4 milioni seguono Annozero mentre negli altri canali impazzano i varietà. Lo stesso Saviano si dichiara incredulo di «aver avuto più spettatori di un reality. Le persone hanno voglia di realtà più di quanto non si creda. Probabilmente la letteratura può essere ancora uno strumento valido per raccontare ciò che accade nel mondo e tentare di trasformarlo. E la televisione - conclude - può essere uno strumento alleato per raccontarla». Dello stesso avviso il collega scrittore, volto noto proprio di Raitre, Carlo Lucarelli che dice: «Saviano ha dato una splendida lezione del potere della parola e dimostrato quanto interesse ci sia per certi argomenti. Io sono rimasto molto colpito». È la tv dell'impegno, «quella che quando osa un pò di più ottiene anche successo di audience», come sottolinea il senatore Pd Vincenzo Vita, «un'operazione verità di straordinario valore che deve indurre tutti a riflettere, un momento alto di servizio pubblico», dice il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo. E mentre Dario Franceschini conta, secondo L'Espresso, di convincere Roberto Saviano a candidarsi come capolista Pd nella circoscrizione del sud (ma lui ieri su Raitre ha negato ogni futuro impegno politico), la Gazzetta di Caserta annuncia querela per avere «gettato gratuitamente fango su decine di giornalisti sostenendo che siano al soldo della camorra». Il racconto dell'autore di Gomorra su RaiTre «senza contraddittorio, mischiando verità e calunnie ha infangato il lavoro di chi, da anni, combatte, con inchieste e denunce, senza scorta». Pino De Martino, direttore editoriale dei quotidiani Corriere di Caserta e Cronache di Napoli tirati in ballo ieri sera da Saviano, dice che «c'e da restare inorriditi per la ricostruzione strumentale e faziosa dei fatti». Il sindaco di Castel Volturno Francesco Nuzzo lo difende dall'accusa di «professionista dell'antimafia» attribuendo allo scrittore il merito di aver «scoperchiato un verminaio criminale». Per il deputato Pd Franco Laratta,, componente Commissione parlamentare antimafia, «è stata una sferzata durissima contro il silenzio e la colpevole indifferenza di buona parte della politica, delle istituzioni, del mondo dell'informazione e della società civile».

sabato 21 marzo 2009

La questione abbattimenti è in mano al Prefetto

GIUGLIANO. A margine della protesta messa in atto all'esterno della biblioteca comunale di via Verdi, il direttivo del 'Libero Comitato Cittadino di Giugliano', grazie all'intermediazione del consigliere comunale Pietro Ciccarelli, è riuscito ad ottenere un incontro chiarificatore con il consigliere regionale della Pdl Pietro Diodato, a cui sono state sottoposte tutte le preoccupazioni degli abusivi riguardanti la questione abbattimenti. "Conosco bene la vicenda demolizioni, avendola vissuta nel quartiere di Pianura. Anche lì, come a Giugliano, c'erano centinaia di case da abbattere. Eppure siamo riusciti a tutelare la prima casa - ha affermato Diodato -. Ritengo che un governo di centro destra non possa fare a meno di tutelare persone che hanno costruito per necessità queste abitazioni. In un modo o nell'altro troveremo una soluzione. Queste centinaia di cittadini non possono essere lasciati così allo sbando". Su richiesta del portavoce del comitato, il consigliere della Pdl ha promesso che si metterà nei prossimi giorni in contatto con il primo cittadino Giovanni Pianese per organizzare un nuovo incontro in prefettura col la task- force che si sta occupando della questione demolizioni. "Nei prossimi giorni chiamerò il sindaco Pianese che ritengo una persona rispettabilissima e mi farò spiegare come stanno realmente le cose - ha spiegato Diodato - . L'unica persona che realmente può sbloccare la situazione è il prefetto di Napoli, mentre il comune è stato surrogato nei poteri dalla magistratura. Solo il prefetto può trovare la via giusta garantendo da una parte il rispetto della legge e dall'altra la tutela della prima casa. Non voglio creare nessuna aspettativa in queste persone, che sono prese dalla disperazione. Voglio però confermare che nel 'Dna' della nostra parte politica ci sono tutti gli elementi per comprendere cosa significa garantire il diritto alla prima casa. Anche il governo si sta muovendo in tal senso, attraverso l'approvazione del piano casa". Secondo Pietro Ciccarelli "Il territorio giuglianese è l'esempio lampante di anni di malgoverno delle sinistre in questa regione, soffocata da mille emergenze, mai risolte, da quella ambientale a quest'ultima dell'abusivismo edilizio. Bisogna ascoltare il grido di dolore di queste persone che lottano per veder tutelata la prima casa. Spero che grazie all'interessamento del consigliere Diodato - chiosa Ciccarelli - si riesca a trovare una soluzione al loro dramma, rispettando sempre le regole e la legge.

mercoledì 18 marzo 2009

Da Ercolano le frequenze anticamorra

NAPOLI (16 marzo) - Consegnate oggi ai volontari dell'emittente web anticamorra «Radio Siani» - dall'assessore regionale Andrea Cozzolino, il sindaco di Ercolano, Nino Daniele e l'amministratore delegato di Tess Costa del Vesuvio Leopoldo Spedaliere - le attrezzature per proseguire le attività di trasmissione. Radio Siani, (dal nome del giornalista del Mattino ucciso dalla camorra nel 1985) è stata inaugurata lo scorso dicembre ad Ercolano nei locali di un edificio confiscato al boss del clan camorristico Birra. Dopo l'avvio delle trasmissioni, sono state necessarie ulteriori attrezzature tecniche per far proseguire le attività. Le risorse per l'acquisto dei materiali sono state messe a disposizione dall'assessorato regionale alle Attività Produttive, attraverso Tess Costa del Vesuvio Spa, responsabile del contratto d'area Torrese Stabiese. Entro dieci giorni riprenderanno via web le trasmissioni di Radio Siani con una maggiore capacità di diffusione e di utenze. «Radio Siani è una speranza per tante ragazze e ragazzi che vivono in una città e in un territorio dove far vincere la legalità vuol dire creare lavoro, sviluppo e dare un futuro alle giovani generazioni», afferma l'assessore Cozzolino. «E quest'esperienza - conclude - insieme a tante altre che stiamo facendo in quest'area, può diventare un formidabile strumento di aggregazione e di socializzazione. La camorra si combatte e si vince unendo tutte le forze sane e migliori della nostra società ». «I giovani - dice il sindaco Nino Daniele - in occasione della giornata per le vittime innocenti di mafia in programma il 21 marzo a Napoli, saranno presenti in piazza Plebiscito con un gazebo e materiale informativo». A breve, ad Ercolano ci sarà anche l'apertura di un centro per richiedenti asilo in un immobile al corso Resina confiscato alla camorra.
www.ilmattino.it

sabato 14 marzo 2009

Abusivismo: a fine mese centinaia di demolizioni, nel mirino anche alberghi

NAPOLI - Abusivismo: a fine mese centinaia di demolizioni, nel mirino anche alberghi Sconti per nessuno. La Procura Generale di Napoli è pronta a far entrare in azione le ruspe. Secondo indiscrezioni raccolte dall'agenzia «Il Velino», è stato stilato un calendario dei primi abbattimenti che riguarderanno ben 23 comuni dislocati tra la provincia di Napoli, Caserta e Salerno. Si parte da Procida e Forio. Ma si proseguirà a stretto giro in altre zone. Verranno distrutti quei manufatti abusivi di quanti, pur essendo stati condannati, non hanno ottemperato all'ordine di demolizione del giudice. Da mesi si lavora in sordina al centro direzionale di Napoli per evitare problemi di ordine pubblico.
I manufatti abusivi da abbattere sono infatti migliaia. Case, capannoni, strutture agricole e imprenditoriali, piccoli grandi scempi ambientali, tra questi anche alberghi. E se prima mancavano i finanziamenti, adesso no. Attraverso la cassa depositi e prestiti sono arrivati ai comuni oltre 2 milioni di euro. Saranno impiegati tutti per le demolizioni. Stando a fonti particolarmente autorevoli, altri fondi arriveranno per far proseguire l'azione della magistratura. In campo c'è una vera e propria task force operativa. Per la prima volta in Italia è stato costituito un coordinamento per le demolizioni. La Procura Generale ha sottoscritto protocolli d'intesa con 8 Procure della Repubblica: Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Nola, Torre Annunziata, Avellino, Benevento, Sant'Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino.
Il documento sottoscritto dagli uffici giudiziari, in collaborazione anche con la Procura Generale di Salerno, prevede già nella prossima settimana l'incarico diretto alle imprese che dovranno procedere materialmente con le ruspe. Impiegare l'esercito sarebbe stato molto più dispendioso. Successivamente le amministrazioni comunali dovranno notificare agli sgomberi. In queste ore vengono già recapitate le prime ingiunzioni di demolizioni firmate dai magistrati. In realtà questo procedimento ha già innescato un meccanismo di «autoabbattimento». Sono in molti ad aver capito che le ruspe entreranno in azione già dalla fine del mese. Coinvolte anche alcune strutture alberghiere della costiera sorrentina. Nel casertano e ad Ischia, si concentrano il maggior numero di strutture legate alla malavita organizzata. Una “fascia calda” per gli abbattimenti è quella compresa nei comuni di San Cipriano, Villa Literno e Casal di Principe. Ma non solo. La lista resta ancora riservata. La Prefettura di Napoli assicurerà l'ordine pubblico nei contitati giorni degli abbattimenti. Non si escludono disordini. “Quella che sta per arrivare – assicurano i magistrati – sarà una primavera molto calda”.

martedì 10 marzo 2009

Guerra ai parcheggiatori abusivi

Napoli, blitz contro gli abusivi. Fermati 112 parcheggiatori

NAPOLI (6 marzo) - Sono 112 i parcheggiatori abusivi complessivamente fermati e denunciati oggi nell'ambito di un'operazione condotta dalla Polizia municipale di Napoli. L'intervento è proseguito anche nel pomeriggio dopo gli oltre 60 fermati della mattinata. In particolare, nelle ultime ore, l'attenzione degli agenti di Polizia municipale è stata rivolta a zone dove la presenza dei parcheggiatori abusivi è ritenuta 'storica, come nel caso di piazza Mercato. Le persone coinvolte sono state accompagnate nella sezione di polizia giudiziaria della Polizia municipale. Sono in corso perquisizioni per accertare l'eventuale presenza di armi o oggetti di provenienza illecita. Ulteriori accertamenti relativi all'identificazione e ai precedenti penali verranno compiuti dagli agenti della Polizia municipale presso la Questura. Le attività proseguiranno per tutta la serata e andranno avanti anche oltre la mezzanotte.

Piazza Mercato, fermati 50 parcheggiatori e sequestrate centinaia di chiavi di auto

NAPOLI (10 marzo) - Un'intera piazza, a Napoli, «in possesso» di parcheggiatori abusivi: 150 le auto parcheggiate, già nelle prime ore del mattino. Tariffe orarie, ma anche mensili, in modo che la piazza era utilizzata come una sorta di «garage a cielo aperto: costo dai 150 ai 300 euro al mese. È il risultato dell'ennesimo blitz della polizia municipale di Napoli tutt'ora in corso: 50, al momento, gli abusivi fermati. Gli agenti stanno effettuando controlli in diversi quartieri della città: da Fuorigrotta al Vomero, dal centro storico a San Giovanni a Teduccio. Solo in piazza Mercato, oltre al fermo dei parcheggiatori colti in flagranza, si è proceduto al sequestro di centinaia di mazzi di chiavi. È proprio la storica piazza di Napoli, l'emblema, sottolinea la polizia municipale, della situazione di illegalità. I parcheggiatori, operanti in una zona che è sotto il controllo del clan camorristico dei Mazzarella, avevano organizzato la loro attività in maniera tale da essere presenti in piazza 24 ore utilizzando un furgone Piaggio Porter, che fungeva da «ufficio», posto all'ingresso della piazza: da lì veniva sorvegliata tutta l'area.

sabato 7 marzo 2009

PILLOLE

NAPOLI – Intensa attività della Guardia di Finanza contro il contrabbando di sigarette. I militari hanno fermato un carro attrezzi con targa polacca guidato da un 37enne. Il nervosismo di questi ha destato il sospetto nei finanzieri che hanno perquisito il mezzo. In un vano nascosto sotto il pianale sono stati trovati 1300 stecche pari a 260Kg di sigarette ucraine di varie marche. L'uomo è stato arrestato, automezzo e carico sequestrati. In una serie di altre operazioni, effettuate in diverse aree mercatali di Napoli e provincia, sono stati rinvenuti altri 22kg di sigarette di contrabbando. Inoltre sono stati segnalati all'autorità giudiziaria 6 uomini sorpresi nell'atto di vendere la merce.

MIANO - Aumentano i venditori abusivi di sigarette sul territorio. Ad incentivare il prolificarsi di “chalet”, la mancanza di controlli serrati da parte dei caschi bianchi e delle forze dell’ ordine. Non vi è ombra, infatti, della camionette dell’ esercito tanto reclamizzate, né di altri tipi di “ronde”. In compenso, l’aumento vertiginoso dei commercianti non autorizzati mette in difficoltà i regolari venditori di tabacchi.

MELITO - Si intensificano i controlli da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli sugli abusi edilizi. Infatti, un’importante operazione del Gruppo di Giugliano, dopo mesi di indagini coordinate dalla D.D.A. di Napoli, ha scoperto un clamoroso caso di lottizzazione abusiva di una vasta area urbana del comune di Melito di Napoli. In particolare, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro un’area di 4061mq e 30 unità immobiliari per un valore di circa 2 milioni di Euro, frutto di tre concessioni edilizie illegittime ottenute da P.M., 53 anni, in passato vice sindaco ed assessore all’urbanistica dello stesso Comune, con la collaborazione di due suoi congiunti grazie alla società G.A. Nel corso delle indagini sono stati individuati numerosi soggetti responsabili: progettisti, costruttori, componenti delle commissioni edilizie, un membro della locale polizia municipale addetto proprio al controllo antiabusivismo.

http://www.bigol.net/

NAPOLI (6 marzo) - Durissime condanne sono state emesse dal Tribunale di Nola a carico di 20 imputati accusati di appartenere al clan Mazzarella attivo a Napoli. Presso l'aula bunker «Ticino» la Corte ha condannato il boss Vincenzo Mazzarella, 53 anni, alla pena di trenta anni di reclusione.
Identica condanna per Gennaro Taglialatela, 41 anni, mentre Umberto Esposito, 31, è stato condannato a 24 anni di carcere. Ciro Cro, 31 anni, è stato condannato a 23 anni di carcere, 17 anni invece per Cira Esposito, 34 anni, 14 anni a Ciro Cavone, ad Arturo Nunnari, 46 e Alessandra Ziccardi, 25. Giuseppe Lista, 30 anni, Pasquale D'Onofrio, 40, Espedito Pepe e Ignazio Maritato devono scontare 12 anni in cella.
Per gli altri otto imputati la Corte ha comminato condanne che vanno dagli 11 anni e mezzo ai 7 anni di reclusione. I venti sono stati giudicati responsabili a vario titolo di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di omicidi, estorsioni, detenzione illegale di armi, usura, traffico di droga.
Il 27 aprile di due anni fa, a seguito del giudizio abbreviato richiesto dagli imputati, il gup presso il Tribunale di Napoli aveva emesso altre 21 sentenze di condanna a carico di altrettanti imputati. Tra questo Roberto Mazzarella, 11 anni di carcere, Ferdinando Autore, 42, condannato a 20 anni di reclusione, e Assunta Autore, 12 anni di carcere. Anche per questi 21 imputati le accuse per la quale sono stati condannati sono le stesse dei venti a carico dei quali il Tribunale di Nola ha emesso la sentenza nell'aula. Le 41 condanne rappresentano l'epilogo di un'indagine, denominata «Rosa nel deserto», condotta dai militari del gruppo di Castello di Cisterna.

NAPOLI (6 marzo) - Sono 112 i parcheggiatori abusivi complessivamente fermati e denunciati oggi nell'ambito di un'operazione condotta dalla Polizia municipale di Napoli. L'intervento è proseguito anche nel pomeriggio dopo gli oltre 60 fermati della mattinata.In particolare, nelle ultime ore, l'attenzione degli agenti di Polizia municipale è stata rivolta a zone dove la presenza dei parcheggiatori abusivi è ritenuta 'storica, come nel caso di piazza Mercato. Le persone coinvolte sono state accompagnate nella sezione di polizia giudiziaria della Polizia municipale.
Sono in corso perquisizioni per accertare l'eventuale presenza di armi o oggetti di provenienza illecita. Ulteriori accertamenti relativi all'identificazione e ai precedenti penali verranno compiuti dagli agenti della Polizia municipale presso la Questura. Le attività proseguiranno per tutta la serata e andranno avanti anche oltre la mezzanotte.

NAPOLI (6 marzo) - Il Comune di Napoli non ha incassato 40 milioni di euro di multe perché andate in prescrizione. Queste le cifre emerse da un’inchiesta interna di Palazzo San Giacomo. E finiscono nel mirino il servizio legale del dipartimento dei vigili urbani e l’ufficio per la consegna delle contravvenzioni. Il Comune ha deciso di rivalersi verso tutti i maggiori e comandanti che hanno diretto il servizio legale di via De Giaxa, da Carlo Schettini in giù. Revisori dei conti all'attacco, in una relazione accusano: «Non si piò mettere a bilancio quello che non si può riscuotere».

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lunedì 2 marzo 2009

15° ANNIVERSARIO OMICIDIO DON DIANA


Un appello rivolto a chi vuole combattere la camorra. A lanciarlo sono Gennaro Diana e Iolanda Di Tella, i due anziani genitori di don Peppe Diana, il sacerdote della chiesa di 'S.Nicola' di Casal di Principe (Caserta), ucciso quindici anni fa dalla camorra. Fu ucciso il 19 marzo, don Peppe, nel giorno del suo onomastico, mentre si apprestava ad officiare la Santa Messa. Il 19 marzo prossimo, proprio a Casal di Principe, la Giornata della Memoria e dell'Impegno, che sarà celebrata in Campania ad iniziativa dell'associazione 'Libera', ricorderà lui e le altre vittime dei clan. Ecco perché la lettera dei Diana e l'appello. "Vorremmo che tanta gente venisse a Casal di Principe per ricordare non solo il nostro Peppino, ma tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata - scrivono - Sono già tanti gli uomini e le donne che ci hanno fatto sapere, da ogni parte d'Italia, che giungeranno nelle piazze e nelle strade di Casale, per aiutare e sostenere quei cittadini che vivono qui e che non vogliono essere sopraffatti dal linguaggio della violenza e del sopruso". "Vorremmo che i lenzuoli bianchi che si srotolavano ai suoi funerali fossero ancora lì, a scendere da balconi - concludono - per accogliere, come simbolo di rinnovamento e di speranza, tutti quelli che arriveranno a Casal di Principe".